alla realtà tramite l’immaginazione

Nella foto:Giochi di ruolo a Vialvrè.


Guarini Newsletter


www.eugenioguarini.it


Alla realtà tramite l’immaginazione


Sì, erano tanti e sembrava proprio che si divertissero. Io ci sono cascato in mezzo per caso.


La mia intenzione era di passare questa giornata festiva camminando per boschi. Ho lasciato la macchina a Silva e mi sono avventurato per i sentieri segnati che portano a Vialfrè, attraversando i castagneti.


Rimango sempre più stupito della bellezza naturalistica che c’è a portata di mano, solo qualche centinaio di metri più in là rispetto alla strada asfaltata. Quasi un mondo parallelo. Come se una parte di noi potesse ritrovare casa e radici semplicemente scostandosi un po’.


Arrivato a Vialfrè, mi sono lasciato tentare dall’itinerario per Pianezze e il labirinto. Ormai le gambe si erano scaldate e soprattutto il fiato si era fatto.


Ed è stato proprio nelle terre basse, tra betulle e castagni che ho incontrato Fantaghirò. Sparsi qua e là c’erano tutti gli altri: 50, 60?
La ragazza mi fa sapere che sono tutti lì per un gioco di ruolo. Si chiamano “Terre spezzate”, hanno un sito, un forum, vengono da diverse parti d’Italia, sono qui da venerdì.
Hanno vestiti medievali. Le damigelle, i cavalieri, altri personaggi che forse sono artigiani, scudieri, preti e frati. Le armi sono dell’epoca: archi e frecce, spade, alabarde, clave… Alcune armature sono veramente vistose. Molti volti sono dipinti. La media dell’età è sui trant’anni.


Vorrei chiacchierare ancora con lei ma i compagni non vogliono che distragga Fantaghirò dal gioco e m’invitano ad andare a parlare con gli organizzatori, i master. Ci vado. Sono sotto la tettoia centrale dell’area, non molto lontano dai servizi igienici.


Mi accolgono con molta cortesia e simpatia. Parlo soprattutto con Francesco, di Roma, due occhi intelligenti e svegli. Mi spiega il gioco, le regole, la scelta dell’ambientazione medievale – dice che nel nostro immaginario il Medio Evo ha un gran potenziale di sogno.
Sono affascinato e preso dalla magia che questi ragazzi hanno creato nel bosco. Allontanandomi dalla provinciale non sono solo entrato nella natura, ma in un’altra epoca. Che – tra l’altro – ha avuto veramente un grande posto nelle mie fantasticherie.


Cerco di riportare il discorso su temi più realistici. A quali esigenze risponde il gioco di ruolo?
Francesco è diretto, senza esitazione. Molti vengono per socializzare e di fatto si creano rapporti, relazioni, in queste occasioni. Alcuni sono interessati alla recitazione. Aspirano a diventare attori, o comunque a sviluppare le loro capacità teatrali. Altri sono presi da una sorta di sfida con se stessi: si troveranno in situazioni insolite e dovranno risolvere, trovare una via d’uscita, una linea di comportamento. Sanno che questo fa parte del loro addestramento generale. Delle volte facciamo questo anche per le aziende, per procedere alla formazione di un team di lavoro e addestrare alla risoluzione di problemi… a me piace, tuttavia, che si conservi il carattere ludico, che questo sia fondamentalmente un gioco.


Quando ritorno a casa la mia testa è un motore a scoppio. Ho domande che mi battono contro la calotta. Ne parlo anche con gli amici, a cena.


So che un gioco di ruolo consente anche di sfuggire alla presa del quotidiano, della routine e di entrare in un altro mondo. E mi viene da chiedere quale sia, poi, il mondo “vero”: quello della routine o questo che sto vedendo a Vialfrè?


Perché se il mondo esistente appare grigio, non può più essere considerato reale, non può più essere considerato vero. È come se sapessimo da sempre che un mondo vero dovrebbe essere radioso e intenso, gioioso, creativo, eccitante, bello! Non basta la mera esistenza di fatto per fare di qualcosa un mondo reale. Un mondo meramente esistente, alla luce di qualche criterio che ci abita, non può essere accettato come reale, se è grigio, amorfo, insignificante…


In tal caso, il compito di cercare e trovare un mondo più vero viene affidato proprio a ciò che sembra il suo contrario: all’immaginazione.


E’ così che viene enunciato il principio fondamentale dell’arte: È l’immaginazione che ci porterà a un mondo vero.


Vedi, se vuoi, qualche foto dell’inatteso incontro boschivo di oggi. Clicca qui.


 

Categorie: Eugenio Guarini