Categoria : Eugenio Guarini
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Nella foto: Sul porto turistico Marina di Varazze, sabato scorso. Expo Guarini durante il Premio “Il Pavone” per auto d’epoca. Alcune foto dell’evento sul mio sito qui. Inoltre segnalo un bel servizio sul portale Ponente Varazzino a questo link.
meteo dell’anima
Gli umori sono come la meteorologia. Si possono fare previsioni?
Ad ogni buon conto, se piove si può prendere l’ombrello. I più folli di noi attraversano il parco a braccia spalancate, lasciando che i capelli e la maglietta si inzuppino allegramente. Altri stanno a letto a fantasticare. C’è chi ne approfitta per rimettere ordine nei cassetti e cucinare un piatto speciale.
Non darti pensiero. Non sei la sola a intristirsi, con questo cielo coperto e l’umidità che filtra nel costato. Nostalgia? Melanconia? Senso di smarrimento? Voglia di arrendersi?
Certo, col sole e l’aria fresca, al mattino, io impazzisco e concludo che la felicità consiste nel respirare camminando. Ma la verità è che, nei giorni di pioggia, mi rendo conto (imparandolo di nuovo) che non è quel che capita che conta, alla fine, ma quello che riesci a farne.
In questo la vita è rappresentata bene dal trafficare dell’artista. Con la materia che si trova a disposizione (colori, creta o quant’altro…) s’industria di fare qualcosa di bello, dandole una forma piacevole che scaturisce da un buon rapporto tra sé e “la cosa”.
Se la magia funziona, si scopre qualcosa che con la meteorologia è quasi impossibile ottenere. Si scopre che, se si riesce a combinare qualcosa di bello, gli umori variano al bel tempo. E allora il miracolo è fatto.
L’avevo scoperto con la pittura, i primi tempi. A volte incominciavo a dipingere mosso da un pesante sentimento di tristezza. Come se volessi sfogarlo fuori addosso alla tela. Le mani tracciavano pennellate a impulso, attingendo al colore senza economia. Le macchie finivano per catturare la mia attenzione. La volontà era protesa alla ricerca della forma bella. Se riuscivo a farla emergere allo sguardo, se l’opera mi catturava per la sua bellezza, mi ritrovavo con l’umore trasformato. E dicevo a me stesso: ecco! Un sentimento che potrebbe spegnerti, con l’espressione artistica può far rinascere la vita.
Ci sono più sapori nelle cose che denti in bocca! (anonimo)
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Mettersi in gioco e sbocciare con la Biodanza a Reggio Emilia.
L’associazione Culturale “Ramo d’Oro” organizza un Nuovo Corso di Biodanza sul tema “il mettersi in gioco e lo sbocciare”. Il piacere del movimento per sciogliere tensioni. Un ciclo di 8 incontri nel mese di aprile. Il corso è al mercoledì sera dalle 20.30 alle 23.00 circa. Si consiglia tuta o abbigliamento comodo, con calze antiscivolo. Dopo il 16 aprile, per la sola prima partecipazione è gradita una telefonata di prenotazione. Info Barbara 338.17.93.221
Non ci sono passi da imparare e non occorre saper danzare.
Conducono il corso Barbara Malta da Bologna e Edilio Senatore da Reggio Emilia.
Dove: Centro VivArte, sopra il ristorante La Giungla, a 100 metri dalla Strada per Fogliano, via Daniele da Torricella, 44, Buco del Signore, Reggio Emilia.
Sul mio sito postato qui.
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